L' ERNIA DELLE CRUCIFERE, comunemente chiamata "Ernia del Cavolo".

L' ERNIA DELLE CRUCIFERE, comunemente chiamata "Ernia del Cavolo".

ERNIA DELLE CRUCIFERE

Comunemente chiamata Ernia del Cavolo.

L'ernia rappresenta nelle zone a clima temperato un grave pericolo per numerose specie ortensi appartenenti, per la maggior parte, alla famiglia delle crucifere.

Questa affezione si rileva facilmente sulle radici e, meno frequentemente, sulla parte basale del fusto sotto forma di malformazioni (dette, appunto, ernie) di dimensione e aspetto assai variabile in relazione alla specie ed al tipo di organo colpito. Inizialmente le formazioni tumorali sono piccole, isolate e di colore biancastro; col passare del tempo esse si ampliano sensibilmente ed assumono un colore brunastro.

Non è infrequente osservare inoltre delle vecchie ernie fessurate e marcescenti a seguito della contaminazione di funghi o batteri secondari. La parte aerea della pianta colpita manifesta in certi casi dei sintomi aspecifici quali crescita stentata ed appassimento delle foglie nelle ore più calde. 

 

Biologia ed epidemiologia
L'agente causale dell'ernia, Plasmodiophora brassicae, è un fungo inferiore che si sviluppa, anziché per ife filamentose, per mezzo di masse citoplasmatiche polinucleate a contorno indeterminato, dette «plasmodi». Da queste, una volte giunte a maturazione, si costituiscono le spore durevoli che, in presenza di piante recettive, riprendono a vegetare dando origine ad una zoospora (planoconidio) dotata di due flagelli diseguali.

L'infezione è operata dalla zoospora che si muove artivamente nell'acqua fino a giungere a contatto di un pelo radicale, dove poi germina e penetra attraverso soluzioni di continuità nelle cellule della pianta ospite, riversandovi il suo contenuto protoplasmatico. 


Una volta all'interno dei tessuti vegetali si sviluppano i plasmodi che si accrescono nel lume cellulare, che è cosi costretto ad ingrossarsi in maniera abnorme, mentre le cellule vicine reagiscono producendo dei tessuti tumorali. 
La conservazione del fungo è affidata alle spore durevoli che possono persistere nel terreno anche 6-7 anni. Gli attacchi di ernia sono favoriti dall'acidità del terreno, da una notevole disponibilità di potassio, da un basso contenuto di calcio, da un'elevata umidità e da una temperatura sui 18-23°C. I limiti termici variano da 9 a 30°C.

La diffusione della malattia avviene soprattutto attraverso l'uso di acque contaminate dalle spore del fungo o dall'impiego di piantine già colpite in semenzaio. 

 

Difesa e prevenzione

Per prevenire questa fitopatia si consiglia di disinfettare i semenzai contaminati impiegando dazomet o metasodio e di scegliere varietà resistenti.

Iniziare a coltivare varietà di semi con elevata tolleranza o resistenza all'ernia delle crucifere è una scelta intelligente per garantire una produzione sana e di successo. Ad esempio, la varietà commercializzata da RB-Sementi “Cavolfiore Clapton F1” offre una solida resistenza all'ernia, riducendo il rischio di danni alle piante e garantendo una resa più consistente e affidabile.

Optare per semi di questa varietà è un passo importante per migliorare la salute delle colture e ottenere risultati ottimali nella coltivazione delle crucifere.
Il Cavolfiore "CLAPTON F1" rappresenta l'eccellenza nel settore, rispondendo alle esigenze più elevate degli agricoltori professionisti. Questo ibrido professionale si distingue per i suoi corimbi bianchi, uniformi e compatti, garantendo una generosa produzione di fioretti di altissima qualità. La sua resistenza all'ernia e la copertura fogliare impeccabile lo rendono un must-have per ogni coltivatore professionale che cerca prestazioni affidabili e risultati di prima classe.

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